Peli

I peli sono sottili filamenti cornei presenti su quasi tutta la superficie del corpo.

Mancano nelle regioni di pelle glabra, cioè sulla pianta dei piedi, sulle palme delle mani, sulrintera superficie della falange distale delle dita, sul bordo roseo delle labbra, sul prepuzio, sul glande, sul clitoride, sulle piccole labbra esulla superficie interna delle grandi labbra.

In tutte le altre sedi si osservano differenze di numero, dimensioni e morfologia, anche in rapporto a fattori individuali e di sesso. Queste differenze, evidenti nell’adulto, si manifestano alla pubertà come carattere sessuale secondario. Tanto nell’uomo che nella donna i peli sono particolarmente folti e lunghi in corrispondenza del cuoio capelluto, del pube e del cavo ascellare; in altre aree, invece, come nella fronte e nella superficie flessoria degli arti, appaiono finissimi e apparentemente inesistenti.

Il feto, nell,ultimo trimestre della gravidanza, sviluppa alla superficie una fine lanugine che verrà sostituita nei primi mesi dopo la nascita dal vello, formato
da peli sottili e incolori (peli folletti) e in alcune regioni da peli terminali, più grossi e pigmentati (ciglia, sopracciglia, capelli). Dopo la pubertà nell’uomo praticamente tutti i peli sono di tipo terminale (95%), mentre nella donna solo il 35% è di tipo terminale e i peli folletti sono presenti nelle regioni apparentemente glabre.

Anche i peli terminali presentano sensibili differenze di lunghezza e di diametro e vengono denominati capelli sulla volta cranica, barba e baffi sulle guance e sul mento, ciglia sul margine libero delle palpebre, sopracciglia sul contorno superiore dell’orbita, vibrisse nel vestibolo del naso, tragi all’imbocco del meato acustico esterno, hirci nel cavo ascellare e pubes sul monte del pube.

Ciglia, sopracciglia, vibrisse e tragi sono peli brevi e rettilinei, a sezione circolare; nelle regioni genitali, nel cavo ascellare e in gran parte delle formazioni pilifere
caratteristiche del maschio hanno una maggior lunghezza (fino a qualche centimetro) e sezione generalmente ellittica. I capelli, invece, presentano variazioni
anche notevoli di lunghezza. I peli sono diversamente distribuiti nelle diverse regioni del corpo: sono più numerosi nella faccia (700±40/cm2), quindi nel cuoio capelluto (300±20/cm2), nel tronco (70±10/cm2), nell’arto superiore (65±5/cm2) e nell’arto inferiore (55±5/cm2).

I peli possono essere lineari o arricciati; in particolare i capelli si definiscono lissotrichi quando sono lisci, chimotrichi se leggermente ondulati e ulotrichi quando
sono ricci.

Il colore dei peli dipende oltre che dalla quantità e distribuzione dei pigmenti nei suoi strati, e quindi dall’assorbimento della luce, anche da fenomeni di riflessione e rifrazione della luce, a loro volta dipendenti dalle caratteristiche della loro superficie e dalla presenza di piccole raccolte d’aria al loro interno. Così, quando l’eumelanina è abbondante, essa assorbe le radiazioni luminose e il pelo risulta nero; viceversa, quando il pigmento è più scarso, entrano in gioco fattori di rifrazione o di riflessione da cui derivano le diverse tonalità. Il colore, inoltre, è dovuto soprattutto alla porzione periferica del pelo, in quanto quella centrale è trasparente e povera di pigmento.

Il colore dei peli ha variazioni individuali, oltre che legate all’età eal tipo etnico. La più ampia variabilità si ha nei caucasici (bianchi), con quattro colori fondamentali (biondo, rosso, castano, nero) e numerose sfumature intermedie. Negli altri tipi etnici tende a essere prevalente il colore nero.

Lincanutimento, che è inevitabile man mano che l’età avanza, dipende dalla più o meno lenta riduzione di produzione dei pigmenti e dall’aumento di bollicine
d’aria entro i peli.

L’impianto dei peli nella cute non è verticale ma obliquo. L’emergenza dei peli ha luogo a livello dei solchi epidermici superficiali secondo linee dette correnti a decorso per lo più spiralato, che convergono in un punto centrale o vortice.

Complesso pilosebaceo

Il follicolo pilifero è una formazione sacciforme determinata da un’introfessione allungata dell’epidermide nel derma, dilatata in profondità (bulbo) e più ristretta in superficie a livello del colletto, dove diventa imbutiforme fino all,orifizio esterno
sulla cute.

Il follicolo pilifero accoglie la radice del pelo e, a livello del colletto, lo sbocco di una ghiandola sebacea.

Linsieme del follicolo, del suo pelo e della ghiandola sebacea annessa costituisce un’unità morfofunzionale detta complesso pilosebaceo.

La parete follicolare è, come si è detto, un’introflessione dell’epidermide nel derma, formata da epitelio (epidermide del follicolo) e da uno strato esterno di tessuto connettivo (membrana vitrea) in diretta continuità con il circostante derma.

Nella membrana vitrea si possono distinguere due strati: uno profondo, a diretto contatto con il connettivo circostante, formato da fibre collagene in prevalenza
longitudinali e da fibre elastiche; uno prossimo all’epidermide, più denso, con fasci collageni prevalentemente circolari. Tra i fasci collageni della membrana vitrea si trovano numerosi vasi e abbondanti terminazioni nervose amieliniche che costituiscono i canestri o reticoli perifollicolari.

Il connettivo dermico riveste anche il bulbo e si introflette nella sua parte più profonda a formare la papilla del pelo.

Struttura del pelo e del follicolo

Nel pelo si distinguono un segmento esterno alla superficie cutanea (fusto) e uno profondo contenuto nel follicolo (radice).

Il fusto è un sottile bastoncello di cheratina, rettilineo o variamente ondulato, a sezione circolare o ellittica di diametro variabile dai 20 a 500 µm, che si accresce a partire dal bulbo. La superficie è irregolare per la presenza di minute scaglie embricate, ben visibili soprattutto al SEM.

In una sezione trasversale del fusto si possono osservare, dall’esterno verso l’interno, tre strati: la cuticola(o epidermicola), la corteccia e la midolla.

La cuticola ha uno spessore di 2-4 µm ed è formata da squame cornee quadrangolari ed embricate in modo che il margine libero, frastagliato, risulta volto verso la punta del pelo stesso. Le squame della cuticola sono lamelle cornee (corneociti) formatesi attraverso un processo di citomorfosi analogo a quello che ha luogo nell’epidermide.

La cuticola ha il compito di proteggere la corteccia sottostante e si altera via via che il pelo cresce in lunghezza. Dalla sua regolarità dipende l’opacità o la lucentezza del pelo.

La corteccia rappresenta la parte principale del pelo, appare striata in senso longitudinale e pigmentata.
Le cellule che la compongono (dette impropriamente fibre) sono elementi epidermici fusiformi, allungati secondo l’asse maggiore del pelo, corneificati e provvisti di un residuo nucleare picnotico e ricchi di tonofibrille che conferiscono una spiccata resistenza al pelo stesso; contengono, inoltre, una proteina insolubile ricca di zolfo e granuli di pigmento melaninico; questi ultimi, nei soggetti bruni, sono costituiti da eumelanina e appaiono allineati longitudinalmente, mentre nei soggetti biondi o rossi sono fornati da feomelanina e tricocromi, ed eventualmente carotene, e sono
sparsi. La midolla occupa l’asse del pelo e corrisponde in media a 1/5 del suo diametro totale; va assottigliandosi, fino a cessare, verso l’estremità libera del pelo. È formata da cellule poliedriche sovrapposte e poco corneificate. Le cellule midollari contengono glicogeno e granuli acidofili, costituiti da una proteina del tipo della cheratoialina (tricoialina), povera di cisteina.

Anche nella midolla, negli spazi intercellulari, si possono trovare bollicine d’aria. La midolla manca nei peli folletti, mentre nei peli terminali più piccoli è assai ridotta.

La porzione del pelo contenuta entro il follicolo rappresenta la radice, la cui struttura è simile a quella del fusto; costante è la presenza della midolla, alla quale si associano corteccia e cuticola, nonché la guaina della radice, una sottile membrana posta esternamente alla cuticola stessa.

La parete del follicolo pilifero è a sua volta costituita da strati epiteliali sovrapposti, parzialmente differenti a seconda che si consideri la porzione profonda, soggetta acicliche regressioni, o la porzione superficiale (colletto), permanente. Il limite tra le due porzioni si indica poco al di sotto dello sbocco della ghiandola sebacea nel colletto, a livello dell’inserzione del muscolo piloerettore.

La porzione profonda è formata esternamente dalla guaina esterna della radice a contatto con la membrana vitrea e internamente dalla guaina interna della radice.

La guaina esterna della radice, che corrisponde ali’epidermide, a livello del bulbo è formata da un solo strato di cheratinociti che poi si fanno man mano pluristratificati salendo verso la superficie.

La guaina interna della matrice è presente nella sola parte profonda del follicolo. È formata da tre strati: lo strato di Henle, un’unica assise di cellule aderenti alla guaina esterna, lo strato di Huxley, costituito da 1-3 assise di cellule corneificate, e infine la cuticola della guaina interna, formata da sottili squame corneificate embricate. I tre strati sono destinati a degenerare e desquamare a livello dello sbocco della ghiandola sebacea, permettendo alla radice del pelo di accrescersi libera entro il colletto.

Nel colletto quindi, la cuticola del follicolo rimane separata dalla guaina esterna della radice per mezzo di uno spazio, di solito occupato da sebo e contenente i detriti della guaina interna.

L’estremità profonda del follicolo costituisce il bulbo pilifero che, nei follicoli più lunghi, può approfondarsi fin nell’ipoderma.

Il bulbo pilifero, all’esame macroscopico dopo “strappo” di un pelo in accrescimento, si presenta come un rigonfiamento biancastro posto all’estremità della radice, le cui dimensioni possono anche superare mezzo millimetro. Esso, subendo cicliche modificazioni (vedi oltre), contribuisce alla formazione e all’accrescimento del pelo.

La porzione di bulbo che promuove l’accrescimento del pelo si localizza attorno alla papilla dermica sotto forma di uno spesso strato di cellule epiteliali indifferenziate, prismatiche o poliedriche, contenenti eleidina, che costituiscono la matrice del bulbo.

Esse proliferano e si spingono verso la superficie cutanea differenziandosi nei corneociti della cuticola, nelle fibre della corteccia e negli elementi della midollare, con meccanismo simile alla citomorfosi cornea dell’epidermide.

Queste cellule sono responsabili della formazione del fusto solido del pelo. Le cellule più periferiche della matrice andranno invece a formare, proliferando verso le superficie, gli elementi della guaina interna e della guaina esterna della radice.

Nella porzione superiore del bulbo, al di sopra della matrice, oltre ai cheratinociti che provvedono al continuo accrescimento in lunghezza del pelo, si trovano anche melanociti. Tali cellule si dispongono radialmente rispetto alt>asse della papilla e insinuano i loro prolungamenti tra le fibre della corteccia, deponendo il pigmento sia a questo livello, sia a livello della midolla.




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